I motivi per leggere ad alta voce ai propri figli fin dalla più tenera età sono molti. Seguendo le indicazioni del programma nazionale Nati per Leggere ne ho individuati dieci, descritti dal punto di vista del bambino-ascoltatore.
Le giornate sono intense per tutta la famiglia: i grandi vanno al lavoro, noi piccoli al nido o alla materna.
Quando si rientra a casa i grandi hanno tante cose da fare: lavatrici da stendere, la cena da preparare e… quand’è che STIAMO INSIEME?
Ritagliarsi anche solo dieci minuti al giorno per condividere una lettura in famiglia aiuta a rafforzare il legame adulto-bambino. Si condividono esperienze in quanto dalla storia letta possiamo prendere spunto per raccontare episodi della giornata trascorsa. Quando si è stanchi è un modo piacevole per passare del tempo insieme, magari comodamente sdraiati sul divano o sul “lettone”.
Le giornate sono intense per tutta la famiglia: i grandi vanno al lavoro, noi piccoli al nido o alla materna.
Quando si rientra a casa i grandi hanno tante cose da fare: lavatrici da stendere, la cena da preparare e… quand’è che STIAMO INSIEME?
Ritagliarsi anche solo dieci minuti al giorno per condividere una lettura in famiglia aiuta a rafforzare il legame adulto-bambino. Si condividono esperienze in quanto dalla storia letta possiamo prendere spunto per raccontare episodi della giornata trascorsa. Quando si è stanchi è un modo piacevole per passare del tempo insieme, magari comodamente sdraiati sul divano o sul “lettone”.
Se i miei genitori mi leggono quotidianamente ad alta voce MI FA BENE: mi abituo all’ascolto, a mantenere fin da piccolo l’attenzione e la concentrazione.
Il bambino a cui sono stati letti molti libri quando inizierà la Scuola Primaria si avvicinerà alla lettura autonoma e alla scrittura con maggiore facilità. Ascoltando le storie si sarà inconsapevolmente esercitato nella comprensione del testo ed avrà imparando precocemente a riconoscere i fonemi cioè il suono delle lettere rappresentate graficamente.
Il rituale della storia della buonanotte MI RILASSA e mi aiuta a dormire meglio. La mamma o il papà mi accompagnano nella mia cameretta: le luci sono soffuse, il silenzio dell’ambiente è interrotto solo dalla voce calda e profonda dell’adulto che mi incanta con il racconto.
In questo momento il bambino desidera ascoltare la stessa storia in quanto non attua uno sforzo cognitivo per comprendere una nuova avventura ma, ascoltando ciò che già conosce, si abbandona serenamente al sonno.
Per questo è opportuno prediligere storie che rasserenano e che si concludono con limpidezza quali ninne nanne, filastrocche e storie della buonanotte con strutture ripetitive.
VOGLIO RIASCOLTARE la STESSA STORIA, tante, tantissime volte perché non mi stanca mai.
Il libro “del momento” può diventare un’ossessione per gli adulti ma è una necessità per i bambini che in quella storia e in quelle immagini cercano qualcosa che li rassicuri o che, al contrario, non li convince.
La prima lettura di un libro stimola, infatti, l’attenzione centrata sulla storia, ovvero sulla comprensione generale. La rilettura, oltre che provocare il piacere dell’anticipazione della storia conosciuta, porta ad una scoperta dei dettagli sfuggiti e di nuovi aspetti che portano ad ulteriori riflessioni.
Così come mi piace riascoltare le storie che già conosco, allo stesso modo VOGLIO ASCOLTARE anche STORIE NUOVE.
La varietà dei libri offerti permette al bambino di viaggiare in altri mondi proponendo contenuti, storie e immagini che sollecitano la sua curiosità. Due sono le grandi famiglie di libri: la fiction (narrativa, fiabe, favole ovvero libri per sognare) e non fiction (libri per sapere, ovvero divulgazione storica, artistica e scientifica).
Grazie alle storie che mamma e papà mi hanno letto ho incontrato e IMPARATO PAROLE NUOVE.
All’inizio il significato di queste parole nuove non è chiaro al piccolo lettore ed alcuni termini possono sembrare strani o richiamare dei suoni, poi piano piano riascoltandole nella storia impara a capire che cosa vogliono dire anche grazie al contesto e infine diviene “esperto” e le riutilizza anche nel parlato. I bambini che leggono fin da piccoli hanno un lessico molto più ampio, parlano con naturalezza come bimbi più grandi.
Nei libri che mi leggono oltre alla storia LEGGO anche LE FIGURE. In alcuni libri ci sono dei disegni bellissimi e coloratissimi a tutta pagina, in altri trovo delle finestrelle che nascondono oggetti o animali fantastici, ci sono anche libri in bianco e nero, alcuni con piccoli disegni a matita e altri che sono realizzati con la tecnica del collage o con materiale da toccare.
Le figure, grazie alle numerose proposte stilistiche degli illustratori della Letteratura per l’Infanzia, educano lo sguardo e l’immaginazione. Le immagini stimolano i bambini e forniscono una lettura parallela rispetto al testo: a volte lo rafforzano, altre anticipano la storia o addirittura la ribaltano. Le figure non hanno una semplice funzione riempitiva ma costituiscono una lettura ugualmente importante a quella del testo scritto. Le immagini, infatti, si depositano nella memoria di un bambino in maniera indelebile e contribuiscono alla formazione del suo gusto estetico complessivo.
Quando ascolto le storie il mio cervello si accende ed inizia ad interrogarsi “Cos’è? Dov’è? Cosa sta succedendo? Perchè?”: la RISPOSTA ai MIEI PERCHÉ la TROVO nel libro.
Le storie sollecitano riflessioni, possono anche parlare di cose semplici ma sanno conquistare il lettore e stabilire con lui una relazione perché parlano dell’esperienza quotidiana e dei suoi risvolti emotivi. Le emozioni sono la nostra quotidianità dunque parliamone, leggiamole e impariamo a guardarle anche attraverso i libri. Solo le storie che toccano temi ed emozioni, anche forti, sono quelle che pongono ai bambini le domande necessarie al loro sano sviluppo.
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